martedì 5 ottobre 2010

Grinta Italia, Usa piegati dal cuore azzurro


Fondamentale vittoria per l'Italia nella terza fase dei Mondiali di Roma. Gli azzurri hanno superato per 3-1 gli Stati Uniti campioni olimpici in carica al termine di una cruenta battaglia, dove si è lottato su ogni palla come se fosse quella della vita. Ora la selezione tricolore è padrona del proprio destino: battere domani la Francia per approdare in semifinale (in caso di sconfitta saremmo fuori a causa del quoziente punti).
Nel primo set calava il gelo sul PalaLottomatica: gli statunitensi, trascinati dai missili in battuta di Stanley, rendevano praticamente impotente la ricezione italiana. Alla fine il 25-14 finale portava gli azzurri ad un bivio: reagire subito oppure scrutare le semifinali allontanarsi sempre più sino a diventare un miraggio. La risposta degli uomini di Anastasi, però, era rabbiosa ed il match cambiava improvvisamente volto. L'Italia si destava soprattutto grazie all'esperto Matej Cernic, entrato nel primo set al posto di un Parodi in palese difficoltà in ricezione. Il 32enne di Gorizia riportava equilibrio in squadra e con la consueta esperienza riusciva a mettere giù tutte le palle più delicate. Anche in questo caso si procedeva sul filo dell'equilibrio, ma alla fine gli azzurri riuscivano ad impattare sull'1-1. Subito dopo l'Italia volava sulle ali dell'entusiasmo nel terzo parziale, portandosi addirittura sul 16-10. In quel momento, purtroppo, i rappresentanti del Bel Paese subivano un clamoroso recupero da parte degli yankee, che capovolgevano il punteggio sul 24-23. Colpita ai fianchi, la nostra nazionale tratteneva il respiro ma, pur barcollando, manteneva calma e sangue freddo. Ancora una volta ci pensava Cernic a chiudere sul 28-26. Nel decisivo quarto set, infine, gli Usa avevano un sussulto d'orgoglio con i soliti Priddy e Stanley, i quali erano comunque evidentemente calati rispetto allo scoppiettante inizio. Si procedeva in parità fino al 21-21, quando un paio di ottime battute di Fei consentivano il break decisivo per il definitivo 25-22.
Insomma, un'Italia non bella, senza un vero trascinatore, con alcuni problemi che sovente si ripresentano in ogni match (la discontinuità di Fei, le difficoltà sulle battute floating di Marra, i frequenti black-out). A questo punto della manifestazione iridata, tuttavia, entrano in ballo anche altre componenti, come la grinta, il carattere, la determinazione di voler agguantare l'obiettivo ad ogni costo. Tutte qualità di cui la selezione tricolore può fregiarsi. Domani la sfida ai transalpini: sarà una lotta all'ultima schiacciata.

Federico Militello

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