lunedì 25 ottobre 2010

'Italia, come stai?': Alonso l'indomito, Manassero il prodigio; evviva gli sport invernali azzurri!


Quando lo scorso mese di luglio Fernando Alonso accusava quasi 50 punti di distacco dal leader iridato Mark Webber, forse al Mondiale ci credeva solo lui. Invece il 29enne asturiano, smentendo lo scetticismo diffuso che aleggiava intorno alle sue prestazioni, si trova ora al comando con 11 lunghezze proprio sul pilota australiano e 21 su Lewis Hamilton: situazione completamente capovolta. Il segreto di questa entusiasmante rimonta risiede essenzialmente nel carattere vincente del pilota spagnolo, capace con grinta e perseveranza di oltrepassare ogni tipo di difficoltà. Alonso è un pilota ormai maturo, consapevole delle proprie possibilità ma anche dei propri limiti. Riesce a prevedere in anticipo quale sarà l'andamento non solo di una gara, ma del campionato intero. Non si sbagliava, infatti, quando affermava che il nodo cruciale per vincere sarebbe stata la continuità di rendimento: nelle ultime gare il ferrarista non ha sbagliato più nulla, attaccando quando si poteva e limitando i danni quando si doveva. Gli avversari, invece, tra incomprensioni di team, errori umani e scarsa affidabilità, hanno fatto di tutto per dilapidare un cospicuo margine di vantaggio. A questo punto la lotta per il titolo resta apertissima, anche se Fernando si trova ora nella posizione di cui che può attendere ed osservare. Il rivale più vicino resta Webber, mentre Hamilton e Vettel devono solo sperare (e statene certi che lo faranno: guardate l'antisportiva esultanza dei meccanici Mclaren alla rottura del motore del tedesco) in qualche danno tecnico o errore del pilota di Maranello. Per la Ferrari il Gp più importante sarà il prossimo, quello del Brasile. La vettura del Cavallino Rampante, infatti, dovrebbe adattarsi abbastanza bene al circuito verdeoro, a differenza invece dell'ultima gara di Abu Dhabi, dove la Red Bull sfrutterà a pieno il proprio vantaggio aerodinamico. Dunque Alonso dovrà sferrare l'attacco decisivo tra due settimane, per poi difendersi dagli ultimi attacchi nell'ultima prova dell'anno.

Siamo solo agli albori dell'annata invernale e sino ad ora hanno preso il via appena 4 discipline: snowboard, sci alpino, pattinaggio artistico e short track. Una sola nazione ha già raggiunto il podio in tutti questi sport, dimostrandosi una corazzata dei ghiacci e delle nevi: l'Italia!
Non sono sorpreso da questi ottimi risultati, in quanto siamo da podio in tutte le discipline, skeleton escluso (anche qui, tuttavia, si sta finalmente cominciando ad investire sui giovani): nessun Paese al mondo può dire altrettanto. Se il buon giorno si vede dal mattino, allora sarà una stagione da ricordare per i nostri colori. Nel pattinaggio artistico Carolina Kostner resta un cardine imprescindibile e pare aver finalmente lasciato alle spalle tutte quelle tensioni che la tormentavano: con armonia e spensieratezza può tornare grande anche in campo mondiale (e non solo europeo come in passato). Nello sci alpino Manuela Moellg ha dimostrato di essere decisamente la migliore nei tratti tecnici, dove davvero si vede chi sa sciare: quando azzeccherà finalmente due manche e magari migliorerà, anche solo di un paio di decimi, nei tratti piani, allora arriveranno vittorie a raffica. Stesso discorso vale per Davide Simoncelli, sublime nel pennellare le curve del gigante di Solden. Sarò audace, ma la cancellazione della gara non è stato un male per l'Italia: visti i distacchi praticamente nulli ed il lungo pianoro finale, non è detto che 'Simo' avesse concluso sul podio. Inoltre Blardone e Moelgg erano troppo indietro, causa di una condizione ancora non ottimale. Siccome i nostri atleti puntano dichiaratamente alla Coppa di specialità, l'annullamento non è stato poi così male. Su piste come Alta Badia, Adelboden e Garmish (sede dei Mondiali), il mondo dovrà temere i moschettieri tricolori.
Nello short track, infine, Arianna Fontana si è confermata ormai l'unica europea capace di rivaleggiare ad armi pari con il resto del mondo. Anche la 20enne di Sondrio può puntare con legittime ambizioni alla sfera di cristallo dei 500 metri. Insomma, è SuperItalia!

Il memorabile week-end sportivo si è concluso con lo strepitoso successo di Matteo Manassero nell'European Tour di golf. Dei record stabiliti dal 17enne veneto abbiamo già parlato, quel che qui voglio sottolineare è la classe cristallina che Madre Natura ha riservato a questo giovane e precoce talento. Matteo è un giocatore completo, freddo, con la visione di gioco di un veterano. Sta migliorando di torneo in torneo, acquisendo sempre maggiore esperienza e consapevolezza nei propri mezzi. Possiede inoltre l'ambizione del fuoriclasse puro, avendo già espresso l'obiettivo di vincere presto uno Slam. Insomma, abbiamo trovato un fenomeno che potrà fare da traino ad un movimento già in continua ascesa grazie agli indelebili trionfi dei fratelli Molinari. Fino a qualche anno fa l'Italia era solo una comparsa nel golf, ora invece si installa sulla vetta dei Titani.

Infine il punto sui Mondiali di ginnastica artistica. L'obiettivo primario del Bel Paese sarà la qualificazione alle Olimpiadi di Londra 2012. In questo senso l'ottavo posto della squadra femminile ed il decimo di quella maschile sono da considerarsi più che soddisfacenti. Tra gli uomini, in particolare, bisogna applaudire l'ingresso in squadra dei giovani Paolo Ottavi (molto promettente agli anelli) e Mattia Tomiazzo, i quali hanno portato una ventata di freschezza in una selezione che da ormai troppi anni si reggeva sempre sui soliti (ed ormai logori) noti. Per quanto riguarda le punte, Matteo Morandi e Vanessa Ferrari rappresentano delle certezze, anche se meritano due distinte considerazioni. Il Signore degli Anelli, vinto l'Europeo nel mese di aprile, si è sbloccato mentalmente ed ora sa di poter rivaleggiare ad armi pari anche con i temibili cinesi. Il bronzo conquistato a Rotterdam deve fungere da punto di partenza per scalare l'Olimpo. Per quanto riguarda Vanessa, invece, difficilmente potrà ancora lottare per il vertice nell'all-round: rispetto al titolo iridato del 2006, infatti, sono cambiati il suo fisico (molto più muscolare di un tempo) e soprattutto le avversarie, alcune tra le quali obiettivamente fuori portata (come la Mustafina). L'azzurra, però, potrà ancora dire moltissimo nel corpo libero, dove non a caso è stata la migliore nell'esecuzione in questa rassegna iridata: aumentando il coefficiente di difficoltà con l'inserimento di elementi nuovi, nessuna strada le sarà preclusa. La nostra campionessa, sinceramente, merita una medaglia a Cinque Cerchi.

Federico Militello

2 commenti:

  1. e Suzuka dove la mettiamo?

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  2. Beh a Suzuka è arrivato terzo Alonso, più di così non poteva fare su quella pista...

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