sabato 24 luglio 2010

Volley maschile: i problemi da risolvere in vista dei Mondiali


La sonora sconfitta subita contro Cuba (3-0) nell'ultima partita della World League, con conseguente eliminazione della nostra nazionale dalle semifinali, ha sancito una sentenza senza appello: la formazione di Anastasi è al momento inferiore almeno a 4 squadre, ovvero, oltre ai caraibici, Brasile, Bulgaria e Russia. La distanza da questi squadroni, tuttavia, non è così enorme come si potrebbe pensare ed in vista dei Mondiali nostrani sarà necessario lavorare su alcuni dettagli per colmare il gap. Vediamo quali.

Il Servizio: il vero anello debole dell'Italia. Manca continuità, oltre che un uomo in grado di fare la differenza in questo fondamentale (come il Sartoretti di qualche anno fa). Gli azzurri in genere o sbagliano la battuta o la effettuano in maniera 'telefonata' per gli avversari. Difficile, salvo sporadici casi, che arrivino aces o free-ball. Cosa fare? Probabilmente il servizio di potenza, non certo il nostro punto di forza, dovrebbe venire abbandonato in favore di una battuta floating che, se ben compiuta, potrebbe nuocere a qualsiasi avversario (Birarelli docet) e, cosa più importante, consentirebbe di non regalare punti.

Il muro: contro avversari di spessore come Russia e Cuba, il muro tricolore è apparso per larghi tratti inefficace. La causa è da attribuire anche all'altezza media degli schiacciatori del Bel Paese (Savani, Cernic, Parodi) nei confronti dei più aitanti rivali. Di conseguenza il peso di questo fondamentale ricade tutto sui centrali e su Alessandro Fei. Anastasi, dunque, dovrà trovare delle soluzioni equilibrate, privilegiando maggiormente la 'spizzata' piuttosto che il cosiddetto muro-punto. In vista dei Mondiali, inoltre, non sarebbe una scelta scellerata richiamare in azzurro un talento come Martino.

Fei e Mastrangelo: sono, insieme a Vermiglio, i veterani della squadra e da loro dipendono gran parte dei destini tricolori. Entrambi, però, hanno offerto sino ad ora delle prestazioni discontinue, con il seguente leitmotiv: partenze ottime a precedere dei preoccupanti cali nel corso dei match. Che sia una questione di età? Può anche darsi. Il problema vero ed irrisolvibile per l'Italia, però, è la ormai cronica carenza di opposti. Nel campionato italiano, infatti, militano solo tre azzurri di livello in questo ruolo: Fei, Lasko (entrambi in nazionale) e Gavotto. Per il resto gli stranieri la fanno da padrona. Urge ritornare a dar fiducia ai nostri atleti anche nella posizione più delicata della pallavolo.

Federico Militello

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