Purtroppo sono stato buon profeta (era sin troppo facile però): il Brasile ha superato 3-0 l'Italia in un match a senso unico e senza storia. Le atlete sud-americane hanno letteralmente inflitto una lezione di volley alle azzurre: disarmante facilità in attacco con una Natalia incontenibile, muro quasi invalicabile, buona continuità difensiva, servizio sempre insidioso e ricezione consistente. Tutti fondamentali dove invece le ragazze del Bel Paese hanno evidenziato delle carenze disarmanti ed ai quali si aggiunge una vergognosa rassegnazione nel terzo set (25-7!). A questo punto, sebbene la seconda fase debba ancora iniziare, è fuor di dubbio che la selezione tricolore guarderà da spettatrice le semifinali. Urge sin da ora programmare il futuro. Si dovrà ricominciare da una nuova guida tecnica: il ciclo di Barbolini appare ormai concluso. L'allenatore modenese non è riuscito ad infondere carica e motivazioni in un gruppo che non ha saputo mai valicare con la forza della volontà i propri limiti. Il 46enne modenese, inoltre, da troppi anni si affida, sbagliando, alle solite veterane (Piccinini, Gioli, Del Core), ignorando non solo che queste giocatrici attraversano ormai la parabola discendente della carriera, ma anche che a livello under21 l'Italia ha vinto 4 degli ultimi 5 Europei: dove sono finite tutte queste giovani che sembravano fenomenali da juniores? Perché non dar loro fiducia in prima squadra? Barbolini, inoltre, è stato persino arrogante e presuntuoso nel non convocare sin dal mese di maggio l'oriunda Carolina Costagrande, ritenendo sufficiente l'apporto delle italiane autoctone: con l'opposto argentino, inutile nasconderlo, sarebbe cambiato completamente il volto di questa scialba nazionale (come d'altronde accadde con la Aguero). Insomma, il futuro non è poi così nero, in quanto nello Stivale la materia prima non manca (attendiamo con impazienza l'avvento della fortissima Diouf). Tuttavia occorre riconoscere i propri errori per tornare nel futuro immediato ai vertici della pallavolo mondiale. Al momento, infatti, siamo solo dei fantasmi che vagano senza una meta nel panorama internazionale.
Federico Militello
da tuo sincero lettore e ammiratore, ti chiedo, caro federico, di fare dopo i monmdiali di scherma, che spero e credo siano positivi, di fare una seria aanalisi sul momento reale del nostro sport olimpico, che io credo sia totalmente disastroso.
RispondiEliminacredpo che il giornalismo sportivo che si basa unicamente sui numeri dovrebbe essere il più sincero possibile, come credo tu abbia sempre fatto.
pio napolitano
La farò sicuramente dopo i Mondiali di scherma, ma per fare previsioni olimpiche è ancora presto. Come ho già detto non penso che a Londra ci saranno più di due sport di squadra, tuttavia, come certo tu sai, il medagliere non si fa con queste discipline bensì con quelle individuali. Quindi penso che con scherma, tiro a volo e tiro a segno, Pellegrini, nuoto di fondo e ritmica già possano uscire circa 20 medaglie...Ricordo che a Pechino eravamo più o meno competitivi in tutto, ma questo è quasi impossibile che si ripeta con costanza. Meglio avere alcune discipline 'sicure' in cui primeggiare per far lievitare la spedizione. Da questo punto di vista sono ottimista. E cmq non pensiamo solo a queste benedette Olimpiadi, non sono un'ossessione. Lo sport merita sempre rispetto e non solo ogni 4 anni. Infine ritengo che di questo autunno azzurro non ci possiamo proprio lamentare (volley donne a parte). Anche nel canottaggio stiamo avendo indicazioni superiori alle aspettative.
RispondiEliminaA presto
federico ai fatto una analise perfetta.
RispondiEliminanuova guida e largo alle giovane di talento e alle oriunde.
claudio conti