Eccola qui l'Italia, quella vera, quella che tanto aveva ammaliato negli ultimi anni. La vittoria sugli Usa nella seconda fase dei Mondiali per 3-1 (25-16, 24-26, 27-25, 27-25) lascia aperto un (piccolissimo) spiraglio per le semifinali, anche se quasi certamente alla fine si dovrà rimpiangere amaramente la inspiegabile sconfitta con la Repubblica Ceca. Poco male, quel che conta è aver ritrovato orgoglio e autostima, agguantando una convincete vittoria proprio contro una delle nazionali più quotate al mondo.
Va dato atto alle azzurre di aver risposto con carattere e determinazione alla umiliante debacle contro il Brasile. Da lì in poi sembra iniziata una nuova rassegna iridata, dove l'Italia come d'incanto ha riscoperto tutti gli antichi automatismi: difesa coriacea, attacchi intelligenti sulle mani del muro, servizio insidioso. E' stato il trionfo del gruppo, nel quale, ancora una volta, non è emersa una individualità in particolare (da sottolineare, comunque, una Serena Ortolani finalmente in crescita).
Ora giorno di riposo, poi ultime due sfide a Thailandia e Cuba. Obbligatorio vincere, possibilmente con molti punti di scarto. Il podio resta come una sorgente d'acqua nel deserto, tuttavia oggi l'Italia ha dimostrato davvero di che pasta è fatta.
Federico Militello
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