lunedì 8 novembre 2010

'Italia, come stai?': CAMPIONI DI TUTTO!


Dall'America all'Asia, da Parigi alla lontana Nuova Zelanda: in tutto il mondo risuona assordante l'Inno di Mameli. Scherma, canottaggio, golf e tennis sono caratterizzate da un unico denominatore comune: i trionfi del Bel Paese.

Un Roland Garros vinto, un'azzurra al n.6 delle classifiche mondiali (miglior risultato di sempre) e qualificata per il Masters (storico), un'altra italiana n.1 al mondo in doppio e vincitrice del Masters, terza Fed Cup vinta in 5 anni, la seconda consecutiva. Non ci sono dubbi, il tennis femminile ha una sola padrona: l'Italia. Francesca Schiavone è la regina di quest'annata indimenticabile, culminata con la mastodontica affermazione nello Slam parigino. In molti, tuttavia, hanno colpevolmente dimenticato Flavia Pennetta, capace di giocare oltre 140 incontri nel 2010 tra singolo e doppio: proprio dalla 28enne brindisina è giunto il punto decisivo nella finale contro gli Usa. Alle formidabile coppia da me ribattezzata 'Pennone', si affiancano le sempre più costanti Roberta Vinci e Sara Errani, i cui risultati fanno presumere un sicuro passaggio di consegne nei prossimi anni. Tra le giovanissime, poi, è da seguire con attenzione la crescita di Giulia Caregaro, dotata di grinta da vendere. Sebbene questa nazionale abbia vinto (e rivinto) tutto, le motivazioni non accennano a diminuire, anzi si moltiplicano costantemente. Fin troppo facile pensare alla chiusura in bellezza di questo ciclo: a Londra 2012 il tennis potrà sperare in una memorabile medaglia (specialmente nel doppio).

Nella scherma l'Italia è diventata addirittura un incubo per il resto del globo nel fioretto. Diciamo la verità, in questa disciplina siamo davvero inattaccabili, grazie ad una scuola che al momento è distante anni luce dalle nazionali 'terrestri'. Nello Stivale, infatti, vengono alla luce ogni anno talenti a raffica, molti dei quali pronti sin da subito a competere con i più affermati e titolati compagni. Ultimo esempio di quanto detto sono stati i Campionati Europei giovanili, dove il tricolore ha svettato con un tal numero di allori da poter tranquillamente riempire il forziere del pirata Barbanera. Sulla nobile arte della scherma farò un bilancio finale al termine dei Mondiali, tuttavia, rimanendo al fioretto, resta il dilemma se le giovani Errigo e Di Francisca abbiano superato o meno la più grande campionessa dello sport italiano in generale di tutti i tempi (non elenco il palmares in quanto occorrerebbero 3 articoli!): Valentina Vezzali. A mio parere la fuoriclasse jesina rimane superiore alle nuove (ma rampanti) leve e da questa sconfitta (per una cannibale come lei è tale, anche se maturata contro proprie connazionali) saprà ritrovare nuova linfa per tornare a dettare la sua legge.

E' un anno d'oro per il golf azzurro, anche se ormai sta diventando una piacevole consuetudine. Negli ultimi 12 mesi sono arrivati questi risultati: la vittoria di un Mondiale, i successi dei fratelli Molinari e del giovanissimo fenomeno Manassero, la partecipazione sempre dei due Molinari alla Ryder Cup, gli ottimi piazzamenti al femminile delle varie Sergas, Sandolo e Luna. Questo trend positivo, inoltre, non smette di accrescersi in maniera esponenziale, a tal punto che sono ancora insondabili i limiti di questa disciplina nel Bel Paese. Nei prossimi anni potremo aspirare con legittime ambizioni alla conquista di tornei dello Slam e, dal 2016, alla medaglia d'oro olimpica (una manna dal cielo l'ingresso del golf nel programma a Cinque Cerchi).

Ottimo il bilancio dei Mondiali di canottaggio, dove l'Italia, oltre a 6 medaglie nel carniere (di cui due in specialità olimpiche), può gioire per il conseguimento di risultati futuribili. Il 4 senza senior, sesto in finale, è composto da quattro ragazzi che hanno conseguito il titolo iridato Under23, senza patire poi il confronto con la categoria maggiore. Si tratta di un equipaggio dalle indubbie qualità, le cui prospettive potrebbero tingersi di colori luccicanti sin dal prossimo biennio. Sono una garanzia anche il 4 di coppia ed il doppio pl (entrambi d'argento), sul cui rendimento non sorgono perplessità per l'imminente avvenire. Non sono lontani dal podio neppure il 2 senza ed il 4 senza pesi leggeri, cui manca solo qualche dettaglio per colmare il gap minimo dalle nazioni di vertice. Anche per quanto riguarda il settore femminile sono ottimista: senza infortuni e con il ritorno di Gabriella Bascelli si potrà costruire un 4 di coppia da medaglia. Inoltre la forte Laura Milani, bronzo nel singolo, dovrebbe a mio modo di vedere comporre un doppio pl con Erika Bello (specialità a Cinque Cerchi): sarebbe un'imbarcazione da primi 5 posti al mondo. In attesa, infine, che giungano anche i giovani che tanto hanno raccolto ai Mondiali juniores.


Federico Militello

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