lunedì 18 gennaio 2010

Italia, dove puoi arrivare?


Dopo aver analizzato quali potranno essere i convocati azzurri per i prossimi Mondiali in Sud Africa, vediamo quali saranno le reali possibilità dell'Italia nella competizione iridata.
Il girone, in tutta onestà, è il più agevole che potesse capitare. Tuttavia la prima partita è proprio la più insidiosa, contro il Paraguay. I sudamericani non possiedono grandi individualità, ma sono una squadra compatta ed ostica, capace di dar filo da torcere anche a Brasile ed Argentina nelle qualificazioni. L'elemento di spicco è Roque Santa Cruz (attualmente al Manchester City), spesso infortunato, senza dimenticare Nelson Cuevas, in forza al Santos. Una nazionale, quindi, da non sottovalutare, ma assolutamente da non temere. La Nuova Zelanda, invece, è la formazione peggio posizionata nel ranking Fifa di tutto il Mondiale e gli Azzurri non dovrebbero incontrare alcuna difficoltà nel prevalere sugli All-Blacks. Infine la Slovacchia punta sulla sua stella del Napoli Marek Hamsik, anche se pagherà inevitabilmente lo scotto della prima partecipazione ad una fase finale della Coppa del Mondo (oltre che una rosa complessivamente non eccelsa). L'obiettivo d'obbligo dell'Italia, dunque, sarà il primo posto del girone, che è ampiamente alla portata. Dagli ottavi, invece, cominceranno i problemi. Le possibili avversarie saranno Olanda, Danimarca o Camerun: con tutte e tre sarebbe molto dura, poiché si tratta di formazioni che praticano un calcio fisico, veloce e dinamico. L'Italia, che punterà su molti giocatori Over30, riuscirà a contrastarlo? Come reagiranno i veterani di Lippi al susseguirsi delle partite ogni 4 giorni? Per fortuna il periodo dell'anno in cui si disputeranno i Mondiali sarà l'autunno sudafricano, quindi non farà caldo. Proprio il turn-over sarà il grave problema cui Lippi dovrà trovare una soluzione: soprattutto in difesa non ci sono alternative credibili. Se, ad esempio, Chiellini fosse indisponibile per squalifica, la retroguardia azzurra non fornirebbe alcuna garanzia di solidità (è sufficiente vedere quanto accade regolarmente alla Juventus, che in pratica schiera quasi per intero la difesa dell'Italia). L'eventuale passaggio ai quarti, inoltre, potrebbe collocare la Nazionale al cospetto di una tra Spagna o Brasile. A quel punto le chance di passaggio del turno sarebbero ridottissime, se non addirittura nulle. Comparando in maniera razionale e non patriottica la rosa dell'Italia con quelle di Spagna o Brasile, notiamo che le differenze sono abissali: gli Iberici a centrocampo vantano Iniesta, Xavi, Fabregas, Xabi Alonso, Silva, Senna; il Brasile invece è senz'altro la nazionale con più alternative in tutti i reparti. E' impietoso, ad esempio, il confronto tra la difesa verdeoro (Juan, Alex, Lucio, Luisao) e quella italiana (Legrottaglie, Cannavaro e Gamberini...). L'ambizione massima dell'Italia ai Mondiali, quindi, sarà quella di agguantare almeno i quarti di finale.
Al termine della competizione iridata, inoltre, sarà necessario operare una profonda rifondazione, per riportare la Nazionale di nuovo a grandi livelli di competitività. I vari Cannavaro, Grosso, Legrottaglie, Gattuso, Camoranesi, Zambrotta, dovranno lasciar posto ad alcuni giovani promettenti che andrebbero presi in considerazione già da ora come Bonucci, Ranocchia, Masiello, Candreva, Marchisio, Santon, Matri, Pazzini, Balotelli, Maggio, De Silvestri.
Augurandomi di sbagliare, il prossimo Mondiale potrebbe rivelarsi uno dei peggiori di sempre della storia azzurra. Le possibilità per ripartire, però, ci sono tutte.

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