giovedì 21 gennaio 2010

Vai Carolina, devi tornare grande!


Agli Europei di Tallin scenderà in pista domani Carolina Kostner nel programma corto. Per la 23enne bolzanina il ghiaccio estone rappresenterà l'ultima prova d'appello. Da ormai due stagioni, infatti, la più grande pattinatrice italiana della storia fatica a ritrovare quegli automatismi che l'avevano consacrata a livello internazionale. La Kostner è molto fragile di testa e l'ha dimostrato in varie circostanze: ha sempre patito la grande pressione dei media nei suoi confronti, che hanno creato il 'personaggio' Carolina Kostner, sempre e comunque sotto i riflettori. La sua insicurezza mentale influisce soprattutto sui salti, nei quali ultimamente commette quasi sempre dei gravi errori. Nella componente artistica, però, Carolina rimane la migliore al mondo. E' proprio da questa consapevolezza che deve ripartire questo grande talento per ritrovare finalmente la felicità di tracciare linee sinuose sul ghiaccio. I salti ora sono un problema, ma se in passato si sono vinti due Europei, un argento ed un bronzo mondiale, allora significa che le possibilità per eseguirli nel modo migliore ci sono tutte: serve solo la giusta convinzione nei propri mezzi. Questa volta Carolina parte a fari spenti nella rassegna europea, nella quale non è nemmeno considerata tra le favorite e dove si giocherà addirittura il posto per Vancouver con la compagna di nazionale Valentina Marchei: probabilmente questo basso profilo potrebbe giovarle. La Kostner, inoltre, ora o mai più deve dimostrare di essere una campionessa vera. Deve dimostrare di essere in grado di reagire alle avversità. Deve dimostrare di essere una donna ormai e non più la spaurita ragazzina che a Torino 2006 intenerì gli italiani. Se Carolina esegue un esercizio 'pulito', almeno in Europa nessuna atleta può impensierirla, perché nessuna possiede la sua classe. Servono cattiveria e fame di vittoria per rinascere. Le possibilità ci sono, spetta a Carolina tornare ad essere la brillante artefice del proprio destino.

Federico Militello

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