sabato 5 giugno 2010

Emozione azzurra: Francesca Regina a Parigi!


Vittoria! Vitttoria! Vittoria!!! Francesca Schiavone ha trionfato nella finalissima del Roland Garros: Parigi è ai suoi piedi. Un successo epico, leggendario, commovente, memorabile ed esaltante. E' un'apoteosi azzurra, un tripudio di emozioni che una magica e sensazionale Leonessa ha saputo regalare con il suo ineguagliabile carisma. Per la prima volta nella storia un'italiana ha alzato la coppa nel monumentale stadio Chatrier.
Francesca ha condotto un match esemplare, indubbiamente il migliore della propria carriera: contro la potentissima australiana Samantha Stosur il suo tennis ha rasentato la perfezione, con un servizio solido (con un gran numero di ace) ed una impressionante continuità di rendimento.
All'ingresso in campo gli sguardi delle giocatrici erano più loquaci di mille parole: si avvertiva grande pressione degli occhi della aussie, mentre in quelli dell'azzurra traspariva grande serenità, derivante dalla volontà di assaporare ogni istante del match atteso per una carriera intera.
All'inizio dell'incontro le battute la facevano da padrone: impressionanti le bordate a 200 km/h della Stosur, con Francesca che ribatteva colpo su colpo con un'alta percentuale di prime di servizio. Si viaggiava sul filo del totale equilibrio sino al 4-4, quando al nono gioco la Leonessa trasformava finalmente una palla break (ne aveva fallite 4 in precedenza) grazie ad un doppio fallo dell'avversaria. Sul 5-4 la Schiavone, con una sicurezza da impavida campionessa, andava a chiudere il primo parziale. Nella seconda frazione sull'1-1 l'australiana salvava due palle break, prima di volare sul 4-1, approfittando di un piccolo calo dell'italiana. Ancora una volta, però, Francesca, con temperamento, grinta ed ardore, riusciva a risollevarsi dal momento di difficoltà e pareggiava i conti sul 4-4. Da questo momento in poi, a suon di ace e servizi vincenti, si giungeva al decisivo tie-break:qui l'italiana giocava avvolta da un manto di magia. Rovesci in back, recuperi di diritto spettacolari, volée da autentica fuoriclasse: la Stosur era impietrita dinanzi alla devastante varietà di colpi dell'azzurra. Dopo ogni punto, inoltre, la Leonessa raggelava l'australiana con il suo grido da guerriera che non teme le avversità, che insegue fiera il suo destino. Sul 6-2, infine, la Stosur steccava il rovescio bimane su una accelerazione dell'italiana: il sogno di una vita, coltivato sin dall'infanzia, diventava finalmente realtà, con la 29enne milanese che, in preda ad un delirio di emozioni, si sdraiava al suolo felice. 6-4, 7-6 il risultato di una partita al cardiopalma. E' il trionfo dell'Italia intera, di tutti coloro che hanno trepidato insieme alla mitica Schiavone in questa indimenticabile avventura. Sì, abbiamo vinto il Roland Garros. Francesca ha mostrato per tutto il torneo una condizione fisica straripante, una sicurezza nel gioco che le consentiva qualsiasi colpo, un sensibile acume tattico derivante dalla sua lunga esperienza. La Schiavone, dunque, entra nella leggenda e lo fa da autentica fuoriclasse, aggiudicandosi il torneo che da più parti viene ritenuto il Mondiale sulla terra rossa. Con questo strepitoso risultato la Leonessa scalerà il ranking Wta sino ad una incredibile sesta posizione (Flavia Pennetta sarà n.10). L'immagine più bella resterà indubbiamente la premiazione, quando Francesca, con il trofeo stretto saldamente tra le mani, cantava con grande emozione l'Inno di Mameli. La bandiera tricolore si innalzava lentamente verso un cielo terso d'azzurro, celebrando la gloria di una giocatrice unica, che ha trionfato con il marchio di fabbrica tipico del Bel Paese, la fantasia.
Il tennis italiano è in cima al mondo. Grazie Francesca, Regina del Roland Garros.

Federico Militello

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