sabato 26 giugno 2010

La nuova Italia di Prandelli: i giovani, Cassano e gli oriundi


L'Italia ha terminato in Sud-Africa il suo peggior Mondiale della storia, in cui non ha ottenuto una sola vittoria. Un dato significativo evidenzia la fine di un ciclo glorioso: la nostra nazionale non perdeva nei 90 minuti regolamentari di una competizione iridata dal primo match di Usa 1994 (o-1 contro l'Irlanda): successivamente solo sconfitte ai rigori (Brasile nel '94 e Francia nel '98) o ai supplementari (Corea del Sud nel 2002), oltre naturalmente al trionfo nel 2006. Abbiamo perso anche la storica solidità difensiva che ci contraddistingueva. Inutile rimuginare sul passato, bisogna guardare al futuro. Cesare Prandelli darà vita ad una sostanziale rivoluzione.

Portieri: al rientro dall'operazione alla schiena (stop di circa 4-5 mesi), il titolare inamovibile, sino al 2014, sarà ancora Gigi Buffon. Non ha convinto Federico Marchetti, che nelle nuove gerarchie potrebbe venire scavalcato da Sirigu (il più promettente) e Viviano. Improbabile che De Sanctis faccia ancora parte del gruppo.

Difesa: nonostante un Mondiale al di sotto delle attese, Chiellini sarà il perno del nuovo muro azzurro. Sarà affiancato da Bonucci, con il quale farà coppia anche nella Juventus. Attesa per la crescita del talentuoso Ranocchia, reduce da un grave infortunio. Prandelli dovrebbe poi dare una chance a Gamberini. Sulle fasce è attesa la definitiva consacrazione di Santon, mentre i vari Maggio, Cassani e De Silvestri sembrano fornire delle buone garanzie. Zambrotta si è detto ancora disponibile a vestire l'azzurro, tuttavia il suo declino è ormai inarrestabile. Del giro farà parte anche Criscito, il quale dovrà comunque crescere dal punto di vista della personalità.

Centrocampo: perno imprescindibile sarà ancora Andrea Pirlo, almeno sino agli Europei del 2012 (e forse anche oltre). Ma in Italia esiste un giocatore con le caratteristiche del regista del Milan? Al momento no. Montolivo possiede indiscutibili qualità tecniche, anche se molto diverse dal 31enne di Brescia. Il nome su cui lavorare potrebbe essere quello di Candreva, dotato di grande senso tattico, anche se dovrà mutare il suo ruolo da trequartista a play-maker. Il nuovo ct potrebbe dar fiducia anche a D'Agostino. Sicura la permanenza di De Rossi, Palombo e Pepe, si punterà poi sull'importante recupero di Aquilani. Ancora acerbo il giovane Poli, al quale sarà più utile continuare a maturare esperienza nell'Under21. Salutano definitivamente Gattuso e Camoranesi.

Attacco: il livello del calcio italiano è quello visto in Africa? Le parole di Lippi sono un controsenso se si considera che nel Bel Paese sono rimasti Balotelli, Rossi, Borriello e Cassano. Proprio dalla fantasia di questi calciatori ripartirà il nuovo ciclo, con Prandelli che proverà finalmente a rendere spettacolare il gioco della nazionale. Il Fenomeno di Bari vecchia sarà motivatissimo nel dimostrare che l'ostracismo nei suoi confronti da parte del vecchio ct è stato ingiustificabile. Pazzini sarà quasi certamente il centravanti titolare, anche se Gilardino, nonostante un Mondiale sottotono, gode della stima dell'allenatore di Orzinuovi. Difficile che ci sia posto per Miccoli, soprattutto per una questione anagrafica (31 anni).

Oriundi: il mondo e la società sono cambiati, è giusto e necessario che anche la nazionale si adegui (come d'altronde da molto tempo accade in Francia, Inghilterra e Germania). In questo senso la Federazione sembra aver concesso carta bianca a Prandelli, libero di convocare gli oriundi che ritiene più utili alla causa. In un centrocampo composto da ottimi interditori ma da pochi 'piedi raffinati', non farebbero forse comodo Ledesma (un vero regista alla Pirlo) e Thiago Motta? In porta, se Buffon non dovesse risolvere in fretta i suoi problemi fisici, l'ottimo Julio Sergio della Roma costituirebbe un'ottima soluzione. Da seguire nel reparto arretrato la crescita dei vari Felipe, Dellafiore e Silvestre. In fase avanzata, infine, ritengo che dovrebbe essere convocato sin da subito Maxi Lopez, in questo momento una della prime punte più incisive al mondo. Senza dimenticare Amauri e Zarate (se torneranno sui livelli consoni al loro passato).

Federico Militello

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