giovedì 6 maggio 2010

'Mitico Giro': la guida alla Corsa Rosa tappa per tappa


1a Tappa, Amsterdam-Amsterdam (8,4 km): per la seconda volta nella storia (dopo Groningen nel 2002) il Giro partirà dall'Olanda. Si comincia con una cronometro molto breve su un percorso completamente piatto, ideale per i grandi specialisti per le prove contro il tempo. Favoriti saranno i britannici Millar e Wiggins, ma attenzione a Cadel Evans, il quale potrebbe già guadagnare una trentina di secondi sui rivali Basso e Sastre.

2a Tappa, Amsterdam-Utrecht (210 km): due sole salite pedalabili, l'ultima a 49 km dal traguardo. Prima grande occasione per i velocisti, Petacchi e Greipel su tutti.

3a Tappa, Amsterdam-Middelburg (224 km): in un percorso che non presenta alcuna asperità, unica insidia sarà rappresentata dal forte vento che soffia dall'oceano. I metri finali dell'ultima frazione olandese sono in porfido. Anche in questo caso è prevista una volata a ranghi compatti.

4a Tappa, Savigliano-Cuneo (33 km): dopo il giorno di riposo, Il Giro torna in Italia con una cronometro a squadre. L'intero tracciato è in leggerissima salita (1,5% di pendenza) e la strada non presenta curve di particolare difficoltà. I distacchi tra i vari team non dovrebbero superare il minuto e mezzo: insomma, un primo aperitivo in chiave classifica, ma nulla di decisivo.

5a Tappa, Novara-Novi Ligure (162 km): tappa interlocutoria piuttosto breve che non dovrebbe sfuggire alle ruote veloci.

6a Tappa, Fidenza-Carrara (172 km): con gli Appennini si aprono le opportunità per i tentativi da lontano. Al km 144 si affronta la salita di Spolverina, mentre ai -17 il Gpm di Bedizzano sarà certamente risolutivo (pendenza media del 6%, massima del 12). Ultimi 10 km in discesa, prima di arrivare sul lungomare di Carrara. Difficile che si muovano gli uomini di classifica, ma qualche out-sider potrebbe dar vita alla 'fuga bidone' e agguantare la maglia rosa.

7a Tappa, Carrara-Montalcino (222 km): la classica frazione 'mangia e bevi', caratterizzata da continui sali-scendi. Presenti anche due tratti in sterrato delle strade bianche toscane. Non impossibile un arrivo in volata, con Petacchi grande favorito. Tappa dedicata al mitico Gino Bartali.

8a Tappa, Chianciano Terme-Terminillo (189 km): non si scherza più. Sul Terminillo, primo arrivo in salita della Corsa Rosa, verranno scritte le prime sentenze:si potrà già capire con certezza chi non potrà vincere il Giro. L'asperità finale misura 16,1 km, con pendenza media del 7,3% e massima del 12%. Gli uomini di classifica proveranno delle azioni, ma non si registreranno distacchi significativi. Attenzione al giovane azzurro Domenico Pozzovivo: che sia la sua giornata?

9a Tappa, Frosinone-Cava de' Tirreni (187 km): tappa relativamente tranquilla, con finale in leggerissima salita (2%). Potrebbe riproporsi il grande duello tra Petacchi e Greipel. Si arriva nell'incantevole e meravigliosa Cava de' Tirreni, la porta nord della Costiera Amalfitana.

10a Tappa, Avellino-Bitonto (230 km): dalla Campania ci si sposta in Puglia, attraversando gli Appennini Lucani. Frazione mossa con probabili tentativi di fuga da lontano. Se il gruppo sarà organizzato, però, probabile volatone finale.

11a Tappa, Lucera-L'Aquila (262km): la tappa più lunga del Giro. Si parte da Lucera, cittadina fondata secondo la leggenda da Diomede, re dell'Etolia, fuggito in Puglia dopo la caduta di Troia. Percorso molto accidentato, con le salite di Rionero Sannitico, Roccaraso e Svolte di Popoli. Il finale è in salita, con pendenza intorno a 7%. Garzelli, Pozzato, Scarponi e Gerdemann possono provarci.

12a Tappa, Città Sant'Angelo-Porto Recanati (206 km): giornata di transizione, con il gruppo che dovrebbe giungere all'arrivo a ranghi compatti.

13a Tappa, Porto Recanati-Cesenatico (223 km): ultima occasione per i velocisti prima dell'inferno delle grandi montagne. Tuttavia Petacchi e company dovranno sudarsi la vittoria. A circa 40 km dal traguardo, infatti, termina la salita del Monte Barbotto, con chilometro finale molto duro (pendenze superiori al 10%). Successivamente il percorso presenta una lunga discesa ricca di tornanti che giunge sin quasi all'arrivo. Ci può stare la fuga di un gruppetto di 4-5 uomini.

14a Tappa, Ferrara-Asolo (223 km): il grande giorno della Alpi. Il Monte Grappa misura 19 km, con pendenza media intorno al 9-10% e massima del 14%. Dalla vetta dell'ascesa, però, mancheranno ben 40 km al traguardo, di cui 26 di discesa (pedalabile). Difficile, viste le difficoltà che attendono i corridori a partire da domani, che qualche uomo di classifica provi a muoversi. Più fattibile un attacco da lontano di alcuni scalatori colombiani come Serpa Perez.

15a Tappa, Mestre-Monte Zoncolan (222 km): chi andrà in crisi oggi arriverà in fondo con distacchi in torno ai 20-30 minuti. Una tappa difficilissima, per scalatori puri. Si affronteranno le salite di Sella Chianzutan, Passo Duron (punte al 18%) e Sella Valcalda, prima del finale pirotecnico sullo Zoncolan, la salita più dura d'Europa: 10 km al 12% di pendenza media e massima del 22%! Un'ascesa che sembra non finire mai. Chi vuole vincere il Giro, oggi deve attaccare.

16ma Tappa, San Virgilio di Marebbe-Plan de Corones (12,9 km): dopo il secondo ed ultimo giorno di riposo, il percorso prevede la terribile crono-scalata del Plan de Corones. Le pendenze del monte sono mediamente intorno al 10%, con punte massime al 16%. Generalmente gli scalatori puri non amano questo genere di prove. Tra i favoriti potrebbe esserci Cadel Evans.

17ma Tappa, Brunico-Peio Terme (173 km): si torna a respirare (per modo di dire). A metà gara ecco il Passo delle Palade (14 km con pendenza massima del 14%), mentre gli ultimi 10 km sono in salita, anche se non durissima (6%). Difficile che cambi la graduatoria generale, più facile un attacco di uomini fuori classifica.

18ma Tappa, Levico Terme-Brescia (156 km): la quiete che precede la tempesta. Ultima occasione per i velocisti, molti dei quali oggi saluteranno presumibilmente la Corsa Rosa.

19ma Tappa, Brescia-Aprica (195 km): qui si fa la leggenda, con il mitico Mortirolo. La montagna che incute timore qualsiasi corridore è posta a 45 km dall'arrivo ma sarà determinante con i sui 12,8 km al 10,3% di pendenza media. La successiva discesa, inoltre, è molto tecnica e potrebbe fare ulteriore selezione. Infine l'Aprica (16 km di lunghezza), le cui pendenza diventano sempre più dolci man mano che si prosegue nella scalata. Qui Basso vinse nel 2006.

20ma Tappa, Bormio-Tonale (178 km): l'ultimo, epico ed emozionante tappone dolomitico, con ben 5 vette da superare. Al km 148 si affronta il celebre Passo Gavia, cima Coppi del Giro con i suoi 2618 metri di altezza. Una discesa molto insidiosa porta successivamente i ciclisti ai piedi del Tonale, ascesa di 12 km piuttosto pedalabile (7%), ma che dopo tre settimane di gara potrebbe far veramente male. Colui che indosserà la maglia rosa oggi, al 95% avrà vinto il Giro d'Italia.

21ma Tappa, Verona-Verona (15 km): cronometro finale che potrebbe rivelarsi decisiva se ancora i distacchi tra i primi saranno contenuti (difficile che accada). A metà tracciato è presente la salita delle Torricelle (4,5 km al 5% di pendenza media). Si arriva nell'arena di Verona, palcoscenico ideale per il nuovo Imperatore del Giro.

Federico Militello

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