domenica 23 maggio 2010

Un'aquila vola sullo Zoncolan: Basso nella storia


Ivan Basso da solo sulla vetta dello Zoncolan. Una tappa epica, eroica, indimenticabile. Una frazione che nell'immaginario collettivo va ad affiancarsi a quella che nel 1998 vide duellare l'indimenticabile Pantani con il russo Tonkov. A 12 anni di distanza si è assistito ad un nuovo duello stellare, con il 32enne varesino che provava in tutti i modi a staccare il campione del mondo Evans. Con un ritmo infernale ed insostenibile, l'azzurro ha demolito progressivamente la resistenza del rivale, staccandolo ai -5 km dall'arrivo e trionfando in solitario con 1'19'' di vantaggio. Basso ha dato vita ad una corsa entusiasmante: tra due ali di folla e ben 150000 spettatori presenti, un'aquila ha spiccato il volo quando mancavano 8 km alla linea del traguardo. Solo Evans e Scarponi riuscivano a rispondere alle iniziali (e micidiali) accelerazioni del ciclista italiano, che continuava inesorabile la sua marcia verso l'infinito, verso la gloria. Poi prima il 30enne di Filottaro e poi l'australiano dovevano inchinarsi dinanzi alla supremazia del varesino. Con una progressione furiosa e devastante, il fuoriclasse varesino, digrignando i denti per la fatica, continuava a guadagnare secondi su tutti gli avversari. Poi l'arrivo, la vittoria tanto attesa, la gioia più grande dal rientro alle competizioni: Basso è tornato grande.
L'azzurro ora è terzo in classifica a 3'33'' dallo spagnolo Arroyo, in grande difficoltà nella giornata odierna (ha perso 4 minuti) ed a pochi secondi dall'australiano Porte, sempre più sfiancato da queste grandi salite: già nella cronoscalata di Plan de Corones il corridore della Liquigas proverà a limare ulteriori secondi dalla maglia rosa. Nella graduatoria generale Sastre, anche oggi poco brillante, insegue Basso a circa un minuto, poco davanti al tenace Evans, andato in crisi nel vano tentativo di rimanere a ruota dell'imprendibile Ivan. Applausi per un combattivo Vincenzo Nibali, il quale ha accusato 3 minuti, inevitabili però dopo l'immane impresa del giorno prima: l'Italia ha trovato un nuovo fuoriclasse, che per caratteristiche ricorda Felice Gimondi.
Bene anche Damiano Cunego, sbloccatosi mentalmente dopo alcune stagioni buie: il Piccolo Principe sta tornando protagonista in un ciclismo finalmente pulito e libero dagli incubi del doping.
4 vittorie in 4 giorni per i ciclisti azzurri, eloquente risposta nei confronti di coloro (davvero tanti) che troppo frettolosamente avevano parlato di crisi.
Oggi, però, questo sport ha la faccia stanca ma felice di Ivan Basso, che ha regalato un'emozione unica, indelebile: queste sono le imprese che tanto fanno bene al ciclismo, in grado di avvicinare la gente a questo meraviglioso sport. Imprese che entrano con pieno merito nella leggenda.

Federico Militello

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