sabato 27 marzo 2010

Pista: il bilancio dei primi 3 giorni di Mondiale


Nemmeno una medaglia per l'Italia nei primi tre giorni dei Mondiali di ciclismo su pista di Copenhagen, con risultati sempre modesti e distanti dalle posizioni di vertice. Inutile nasconderlo: nelle discipline olimpiche (velocità, keirin, velocità a squadre, inseguimento individuale ed a squadre) l'Italia al momento non è competitiva nei confronti del resto del mondo. Si è cominciato da qualche anno a lavorare su queste specialità, partendo praticamente da zero: impossibile, dunque, compiere miracoli nel volgere di un lasso di tempo così breve. Inevitabili l'ultimo posto nella velocità a squadre, l'eliminazione prematura di Fracesco Ceci nel keirin, i piazzamenti fuori dai top10 dell'inseguimento a squadre e di Coledan (forse l'unico davvero in progresso) in quello individuale. Tra le donne, poi, con la Frisoni abbondantemente fuori forma, il buio è completo. Urge continuare a lavorare, poiché il divario da nazioni come Gran Bretagna e Australia non è colmabile in poco tempo: è necessario, dunque, investire già da ora su Rio de Janeiro 2016, poiché a Londra sarà impensabile attendersi medaglie da queste discipline.
Non è andata meglio nelle prove endurance (non olimpiche), con la fuoriclasse Giorgia Bronzini messa fuori gioco da una caduta nello scratch, mentre nella stessa specialità, ma al maschile, Elia Viviani ha terminato fuori dai 10. Male anche Angelo Ciccone nella corsa a punti.
Insomma, per ora un Mondiale in linea con le ultime edizioni: lo scorso anno la Bronzini salvò la spedizione con l'oro nella corsa a punti ( che si disputerà domani), auguriamoci avvenga anche questa volta. Si attendevano dei miglioramenti da parte dei giovani, che però non si sono visti. Piange il ciclismo su pista italiano.

Federico Militello

1 commento:

  1. bilancio totalmente negativo da piangere.
    la BRONZINI sbaglia completamente tactica nel individuale,VIVIANI delude anche lui .
    bisogna fare preparazione specifica per la pista e non mandare gli atleti a fare gare su strade tipo giro di cuba,queto tipo di preparazione non paga.
    dietro BRONZINI E VIVIANI ,il vuoto totale.
    per londra penso sara zero medaglie.
    ce da fare un progetto serio per rilanciare il movimento per il dopo londra includendo anche i profesionisti.
    claudio conti

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