lunedì 22 marzo 2010

Volley, scatta l'operazione Mondiali


2010, un anno chiave per la pallavolo maschile italiana. Il 25 settembre, infatti, inizieranno i Campionati del Mondo e sarà proprio il nostro Paese ad ospitarli. Il ct Anastasi ha diramato oggi le convocazioni per le qualificazioni alla World League, un vero e proprio aperitivo prima della competizione iridata. Sin da subito si può affermare come il gruppo azzurro abbia tutte le possibilità per disputare un mondiale da protagonista assoluto. Fondamentali, a tal proposito, sono i rientri di Alessandro Fei e Luigi Mastrangelo. Il 31enne opposto di Saronno è certamente ed indiscutibilmente uno dei migliori al mondo nel suo ruolo e fornirà un apporto cruciale per la squadra italiana, soprattutto nelle fasi delicate e ad alta tensione delle partite. Fei possiede classe, esperienza e carisma: è una sicura garanzia di affidabilità. Anche il rientro del centrale pugliese avrà importanti risvolti, sia a livello tecnico che mentale: Mastrangelo, infatti, oltre ad essere da sempre portentoso a muro, possiede il Dna del trascinatore, che potrebbe caricare anche il resto della truppa. Altro veterano di lusso è il palleggiatore Valerio Vermiglio, che andrà a formare nuovamente una diagonale di grande spessore proprio con Fei.
A parte questi insostituibili veterani (senza dimenticare Cernic), sarà la Nazionale dei giovani. Travica, Parodi e Maruotti e Buti sono state le grandi rivelazioni del campionato e sembrano ormai pronti e maturi per la grande ribalta internazionale. Anastasi ha dato fiducia anche a Zaytsev (schiacciatore che in estate ben figura anche nel beach volley) e Baranowicz (palleggiatore), due giocatori militanti in A2, ma dall'avvenire garantito. Non convocati Zlatanov (problemi fisici) e Cisolla.
Insomma, la nazionale azzurra appare completa in tutti i reparti ed anche le alternative ai titolari non mancano (ad esempio l'opposto Gavotto, artefice di una stagione fantastica, sarà una valida spalla per l'intoccabile Fei). Sarà un Mondiale molto equilibrato, con almeno sei nazionali in lizza per il titolo. Questa Italia, sfruttando anche il fattore campo, può cullare ambizioni iridate.

Federico Militello

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