Croke Park, 83000 spettatori. Una marea verde pronta ad incitare i propri guerrieri sino all'ultimo respiro. Una nazionale che rappresenta un popolo intero. Un debutto da brividi per l'Italia.
Il Sei Nazioni azzurro parte da Dublino, contro i campioni in carica dell'Irlanda, capaci nel 2009 di riportare in terra gaelica un titolo che mancava dal lontano 1982. Il XV irlandese è composto per 13/15 di giocatori militanti nel Munster e nel Leinster, due tra le squadre di club più forti d'Europa. Le stelle della nazionale sono gli ormai veterani Ronan O'Gara (ancora micidiale nel gioco al piede) e Brian O'Driscoll (capitano irriducibile dei 'verdi'), senza contare rugbisti dal grande talento come Paul O'Connel, Donncha O'Callaghan e Gordon D'Arcy. Il punto di forza dei nostri avversari è il gioco alla mano e l'Italia dovrà cercare di limitare il più possibile le brucianti e micidiali accelerazioni irlandesi. La squadra azzurra, inoltre, ha la possibilità di giocarsi il match ad armi pari. Il gruppo del ct Mallet è sensibilmente cresciuto nell'ultimo anno, disputando partite di alto livello contro Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda, le tre formazioni più forti del mondo. Contro queste corazzate sono arrivate delle sconfitte dignitose, con margini di gran lunga inferiori al passato, segno che il divario è in parte diminuito. In Irlanda scenderanno in campo gli stessi interpreti che a novembre sconfissero le Isole Samoa. Recuperato il mediano di apertura Craig Gower, la cui presenza ha fornito qualità e sostanza alla manovra azzurra. Atteso ad una difficile prova in regia il mediano di mischia Tito Tebaldi, al debutto nel Sei Nazioni dopo i convincenti Test Match autunnali. Come sempre il punto di forza dell'Italia sarà la prima linea, composta da Salvatore Perugini (unico giocatore italiano presente in tutte le edizioni del torneo), Leonardo Ghiraldini (capitano) e Martin Castrogiovanni. Peserà, e non poco, l'assenza di Sergio Parisse (infortunato ai legamenti crociati), uno dei migliori giocatori del pianeta; al suo posto si disimpegnerà Alessandro Zanni, che ha già dimostrato di poter interpretare nel giusto modo il ruolo di n. 8. La nazionale per vincere dovrà far leva sulla forza del pacchetto di mischia e su una difesa arcigna, cercando poi di sfruttare meglio che in passato la spinta dei tre quarti. Fondamentale sarà anche una buona dose di freddezza nei calci piazzati: a riguardo il ct ha mostrato ancora indecisione sul giocatore cui toccherà questa responsabilità. In lizza ci sono Mirco Bergamasco (che si è allenato moltissimo in questo fondamentale), Luke Mclean e Gower.
Il rugby azzurro sta crescendo molto ed i risultati saranno ancor più evidenti nei prossimi anni: sono state fondate, infatti, delle Accademie per la formazione dei giovani atleti, che in questo modo hanno la possibilità nello stesso tempo di portare avanti sia lo studio che la passione per il loro sport. Purtroppo è svanito, invece, il sogno della Celtic League per le due squadre di club Treviso e Viadana: le formazioni d'oltremanica, infatti, chiedevano un prezzo di volta in volta sempre maggiore per l'ingresso delle franchigie italiane nel loro campionato, venendo di conseguenza meno ai patti iniziali. Ai nostri giocatori sarebbe servito disputare dei match di alto livello in una lega altamente competitiva, cui partecipano squadre irlandesi, scozzesi e gallesi: ne avrebbe beneficiato indubbiamente anche la nazionale. Il ripensamento delle nazioni celtiche può avere diverse motivazioni, tra cui certamente questa: l'Italia del rugby comincia a mettere paura. Anche senza la Celtic League, tuttavia, la crescita del movimento non si arresterà. In mischia azzurri: sabato a Dublino sarà una battaglia per uomini veri.
Irlanda-Italia, sabato ore 15,30. Diretta su Sky Sport2. Differita su La7 alle 17,30.
Federico Militello
Ciao Federico,
RispondiEliminadopo la tua ottima presentazione, godiamoci la gara tifando ITALIA e speriamo nel successo finale.
Alberto