Il risultato dell'Olimpiade di Carolina Kostner non ha bisogno di commenti: sedicesimo posto con un modestissimo punteggio di 151.90, condito da ben tre cadute. Quella di ieri è stata la peggior prestazione della carriera per la pattinatrice azzurra. Ritengo ingiuste e fuori luogo, tuttavia, le pesanti critiche subite dalla 23enne altoatesina: affermare che Carolina non sia una campionessa ma solo una 'discreta' atleta, o sostenere che non abbia le qualità tecniche per competere ad alto livello, significa aver dimenticato troppo in fretta il passato. La Kostner ha vinto 3 medaglie d'oro agli Europei, dove, obiettivamente, il livello si è decisamente abbassato nelle ultime stagioni. Non bisogna dimenticare, però, che Carolina ha spesso brillato anche nelle manifestazioni iridate, dove ha colto un bronzo nel 2005 ed un argento nel 2008 (2 anni fa, non 20). Il problema dell'azzurra sono, da sempre, le Olimpiadi. In questo grande evento la tensione ne logora la mente, la pressione pesa come un macigno e l'amato ghiaccio diventa all'improvviso un incubo da cui vorrebbe fuggire. Negli ultimi anni l'ascesa dell'Asia (Corea del Sud e Giappone) in questa disciplina è stata prepotente ed inesorabile, con atlete che hanno basato i loro successi sulla perfetta esecuzione dei salti, ovvero il tallone d'Achille di Carolina. Questo fattore ha inevitabilmente tolto tranquillità all'altoatesina, minandone le certezze interiori. Insomma, la Kostner non ha saputo reagire all'esplosione delle varie Na Kim, Asada e Ando: al loro cospetto è parsa sempre tesa, realizzando delle gare molto al di sotto delle aspettative. Agli Europei, invece, ha pattinato e vinto in tranquillità, perché consapevole di essere la migliore. Insomma, in Carolina è sorto una specie di complesso di inferiorità. Come potrà superarlo? Cercando da sola dentro di sé la giusta convinzione e la consapevolezza di poter dare ancora molto a questo sport. Gli psicologi non servono in quella che si preannuncia una battaglia tra Carolina e le proprie paure. A 23 anni il tempo per un'altra Olimpiade ci sarebbe, ma sarà necessario valutare quali e quante saranno le motivazioni dell'italiana per proseguire la propria avventura. Non si deve dimenticare che la Kostner, Giochi Olimpici a parte, ha ottenuto dei risultati mai conosciuti prima dall'Italia in questo sport e grazie a lei il pattinaggio ha usufruito di una grande diffusione, i cui benefici si potranno notare in futuro. Attaccare a ruota libera Carolina non è stato coerente e di sicuro non l'ha aiutata a reagire. A Torino, fra circa un mese, si disputeranno i Mondiali: il destino benevolo presenta alla giovane italiana l'opportunità del riscatto.
Federico Militello
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