L’americano Steven Holcomb è stato il vero dominatore della stagione: dopo il trionfo nella Coppa del Mondo, è arrivata ieri anche la medaglia d’oro olimpica nel bob a 4, titolo che mancava al suo Paese da St. Moritz 1948. Il 29enne di Park City ha spezzato l’egemonia del tedesco Andrè Lange, il quale, dopo i due ori di Torino 2006 e quello nel bob a 2 in questa edizione, si è dovuto ‘accontentare’ dell’argento, a 38 centesimi dal vincitore. Holcomb è parso sin da subito a suo agio sul budello di Whistler Mountain e nella seconda manche ha realizzato anche uno spaziale record della pista: 50.86 secondi. Solo nell’ultima discesa non è stato il più rapido, cedendo appena 0.16 al grande rivale tedesco. Lange, inoltre, era terzo prima della frazione decisiva e, con una prestazione magistrale, ha sopravanzato il canadese Lyndon Rush per l’inezia di un centesimo. Il pilota della Foglia d’Acero, tuttavia, può comunque festeggiare la prima medaglia olimpica in carriera.
‘’Nel bob a 2 avevo commesso molti errori, quindi mentalmente ho dovuto resettare tutto. La forza di Lange mi ha spinto a dare il meglio di me stesso. Devo ammettere che questa pista è la più difficile del mondo, con una velocità che in alcune curve raggiunge i 140 km/h. Sì, ora è il mio budello preferito’’, il parere del nuovo campione olimpico. Ai piedi del podio, ma con un distacco di oltre un secondo, sono giunti il tedesco Thomas Florschuetz ed il 40enne canadese Pierre Lueders, rispettivamente quarto e quinto.
Grande delusa di questi Giochi è la Svizzera, in questa occasione solo sesta con il pilota Ivo Rueegg.
Miglior prestazione stagionale per l’Italia di Simone Bertazzo: l’azzurro, dopo una prima manche difficile e terminata in 13ma piazza, ha trovato un buon feeling con il bob e con la pista, riuscendo a recuperare sino al nono posto finale. Nella terza frazione, inoltre, il 27enne di Pieve di Cadore ha ottenuto un eccellente sesto tempo. Insomma, questo risultato dovrà costituire una base di partenza per riportare il bob italiano ai livelli che competono alla sua tradizione.
Federico Militello
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