Un ritorno ai Giochi Olimpici di Innsbruck 1976: all'epoca era consuetudine la disputa dello Slalom Gigante in due giorni separati. A distanza di 34 anni l'antica usanza si è ripetuta, a causa delle fitta nebbia che ha costretto gli organizzatori a rinviare ad oggi la seconda manche. Medaglia d'oro per la 20enne tedesca Viktoria Rebensburg, sciatrice in ascesa e dal potenziale immenso. Quest'anno la teutonica si era messa in luce in Coppa del Mondo con un podio nella gara di Cortina, dove tra l'altro sbagliò moltissimo. Questa volta, invece, è stata perfetta ed ha preceduto di appena 4 centesimi la slovena Tina Maze, al secondo argento di questi Giochi dopo quello in SuperG. Medaglia di bronzo per Elisabeth Goergl: l'austriaca, in testa dopo la prima frazione, ha pagato una visibilità visibilmente peggiorata nella parte alta a causa della nebbia (ancora lei!). Per la 29enne di Bruck an der Mur si tratta del secondo bronzo in queste Olimpiadi dopo quello in Discesa Libera, anche se i 14 centesimi che la separano dalla Rebensburg profumano di beffa.
Nessuna azzurra tra le prime dieci, un crollo in linea con i risultati deprimenti di questa edizione a cinque cerchi. Denise Karbon, dopo il gravissimo errore della prima manche, è scattata dalla 30ma piazza e, con il miglior tempo della seconda discesa, è risalita sino alla 23ma: il rimpianto non potrà che attanagliare l'altoatesina, alla quale rimane comunque lo Slalom di domani. Manuela Moellg, invece, era teoricamente in lotta per il podio, ma è stata artefice di una prestazione sconcertante, sempre aggrappata agli spigoli ed in trattenuta: inevitabile il 17mo posto complessivo. Non bene anche Federica Brignone, 18ma, e Nicole Gius, 20ma. Come successo ai colleghi uomini, anche le azzurre sono mancate proprio nel momento più importante della stagione. Ora rimane lo Slalom, forse la disciplina a noi più ostica in campo femminile. Poi, finalmente, sarà il tempo dei processi.
Federico Militello
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