martedì 23 febbraio 2010

'I Love Olympia': Naufragio Gigante!


Non è arrivata nemmeno dallo Slalom Gigante l'attesa medaglia per lo sci alpino maschile italiano. Max Blardone era quarto al termine della prima manche, prima di realizzare una seconda frazione opaca e concludere in un'anonima undicesima piazza. Il 30enne di Domodossola conferma il suo rapporto non idilliaco con Mondiali e Olimpiadi, nei quali non ha mai conquistato un solo metallo prezioso. Per il resto della squadra, inoltre, la competizione di Whistler Mountain si è rivelata una vera e propria Caporetto: 18mo Ploner, 19mo l'atteso Simoncelli (frenato da un problema al ginocchio), 22mo Moellg. Le condizioni della neve ed il tracciato troppo semplice non hanno favorito la tecnica degli azzurri, anche se non è corretto cercare alibi. Sono anni che gli italiani faticano oltremodo quando la pista non è ghiacciata: perché non si riesce ad eliminare questa difficoltà latente? Il rimedio per i prossimi anni dovrà essere la polivalenza: nello sci moderno la specializzazione non paga, se non nelle grandi classiche di Coppa del Mondo (Adelboden, Alta Badia). Invece nelle gare di un giorno, disegnate sempre ed inevitabilmente sui pendii per le prove veloci, quasi sempre si impongono gli atleti completi, quelli a proprio agio anche ad alte velocità. Oggi per l'appunto la vittoria è stata appannaggio dello svizzero Janka , un campione vero che a soli 23 anni ha conquistato nel giro di due stagioni una strepitosa doppietta d'oro: Mondiali ed Olimpiadi. L'elvetico, già tra i migliori anche in Discesa e SuperG, sarà probabilmente il dominatore delle prossime stagioni. Argento e bronzo per la Norvegia, rispettivamente con Jansrud e Svindal (quest'ultimo alla seconda medaglia di questi Giochi dopo l'oro in SuperG).
'Hanno vinto i migliori, non si devono cercare alibi nella neve o nella pista. Complimenti a loro', l'onesto commento di Max Blardone al traguardo. La squadra di Gigante ha realizzato la peggior gara dell'anno, addirittura fuori dalla top10. Ancora una volta, purtroppo, è successo nella competizione più importante.

Federico Militello

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