Lo sci di fondo italiano ha acceso i motori e si presenterà a Vancouver a pieno regime. Nell'ultima prova di distanza prima delle Olimpiadi, una 15 km skating a Canmore, in Canada, Giorgio Di Centa ha ottenuto il primo successo in carriera in Coppa del Mondo alla veneranda età di 37 anni (oltre naturalmente all'oro olimpico di Torino 2006 nella 50 km), precedendo il compagno di squadra Pietro Piller Cottrer di appena 5 secondi. Terzo posto per lo svizzero Dario Cologna. Sino al decimo chilometro Caterpiller era autorevolmente in testa, poi la gara è mutata grazie alla straordinaria progressione del fratello di Manuela Di Centa, che gli ha consentito il sorpasso nell'ultima frazione del percorso. Molto bene anche il resto della squadra italiana, con Thomas Moriggl nono e Valerio Checchi tredicesimo (attenzione anche a loro per i Giochi Olimpici). Solo trentesimo, invece, Cristian Zorzi, che a questo punto potrebbe concentrarsi solo per il team-sprint. Tale grande risultato ha un sapore particolare per i fondisti del Bel Paese, troppo presto etichettati dai tanti 'Soloni' che ritengono di essere 'esperti' di questo sport come in piena crisi ed ormai sul viale del tramonto. La verità, invece, è sempre stata sotto gli occhi di tutti: la nazionale italiana è composta da due autentici campioni che, semplicemente, hanno finalizzato la preparazione (come più volte da loro stessi dichiarato) per le imminenti Olimpiadi canadesi. Ed i primi risultati si sono visti. D'altronde ad una età non proprio verdissima è giusto dosare e distribuire nel modo più razionale le energie. Con il carattere e l'orgoglio gli azzurri hanno ammutolito gli scettici.
Nella 10 km femminile, invece, la giovane Silvia Rupil (classe 1985) ha conquistato un incredibile sesta piazza, che costituisce al momento il miglior risultato della carriera. Nella competizione vinta dalla svedese Charlotte Kalla, si è rivista una pimpante Sabina Valbusa, nona, che ha preceduto le altre azzurre Arianna Follis, decima, e Marianna Longa, undicesima. Queste ultime due sono parse ancora poco brillanti poichè si trovano in fase di scarico da un periodo di allenamenti effettuati in altura: tra dieci giorni saranno pronte a colpire (parteciperanno a ben 5 gare nel complesso).
Domani il programma prevede una sprint a tecnica classica. Poi rotta verso Vancouver. I moschettieri azzurri, tuttavia, hanno già lanciato un primo, convincente segnale.
Federico Militello
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