giovedì 18 febbraio 2010

'I Love Olympia': Italia, ritorno al 1980?


Dopo cinque giorni di Olimpiadi l'andamento dell'Italia è certamente positivo: a neanche metà strada sono già 4 le medaglie (ovvero quante secondo alcuni 'dotti dello sport' avremmo dovuto vincerne in totale) e si potrà avvicinare se non eguagliare Torino 2006 come numero complessivo. La doppia cifra sarebbe un grande risultato nelle Olimpiadi post-casalinghe, che per qualsiasi nazionale rappresentano sempre un regresso rispetto all'edizione casalinga ( qualche esempio: a Nagano 1998 il Giappone vinse 5 ori, nessuno 4 anni dopo; a Salt lake City 2002 gli Usa agguantarono 34 medaglie, 'solo' 25 a Torino 2006). Il vero problema per la rappresentativa italiana, tuttavia, è la medaglia d'oro. Armin Zoeggeler era considerato a riguardo una certezza, invece il campione altoatesino, sfavorito dalla pista, si è dovuto accontentare del bronzo. Altri favoriti al gradino più alto del podio erano Oberstolz-Gruber nel doppio, purtroppo solo quarti al termine della gara. Risultato: l'Italia si ritrova con 0 ori, fuori dalle prime 10 del medagliere e con la prospettiva seria di non riuscire a conquistare nemmeno un successo. Si tornerebbe indietro di 30 anni, a Lake Placid 1980, quando agguantarono appena due argenti Hildgartner e Brunner-Gschnitzer nello slittino. Ormai le occasioni di successo pieno non sono molte: la più importante è sicuramente il team-sprint femminile con Follis-Genuin, senza dimenticare lo Slalom Gigante, sia maschile che femminile. Inoltre nello Slalom Razzoli è imprevedibile, può vincere come inforcare dopo poche porte. Nel fondo maschile battere Northug nelle gare corpo a corpo sarà quasi impossibile. Il Fabris visto nei 5000, poi, non sembra competitivo nemmeno per una medaglia nei 1500, mentre il pursuit può puntare massimo ad un bronzo, con l'Olanda inarrivabile per il primo posto. Insomma, il numero 0 alla voce degli ori è un'ipotesi più che plausibile.

Federico Militello

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